A cura di Carlo Ferrajuolo
1/ La Marsigliese? È di un italiano. Fu il violinista e compositore piemontese Giovan Battista Viotti a comporre quello che poi divenne l’inno della Francia rivoluzionaria. E, paradossalmente, era un musico di corte, amico della regina Maria Antonietta. La scoperta avvenuta durante i lavori d’incisione della sua opera omnia, di Riccardo Lenzi
Riprendiamo da L’Espresso del 9/5/2013 un articolo scritto da Riccardo Lenzi. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (31/1/2016)
L’inno francese è stato copiato da un brano del compositore vercellese Giovan Battista Viotti che risale al 1781.
Ascoltando il “Tema e variazioni” in do maggiore del compositore Giovan Battista Viotti, ci sono pochi dubbi: la celebre melodia della ‘Marsigliese’ è un plagio musicale.
Uno spartito, assicurano i protagonisti dell’integrale della musica per violino e orchestra del compositore nato nel Vercellese nel 1755 e morto a Londra nel 1824, concepito nel 1781, ben undici anni prima che la celebre ‘Marsigliese’ fosse ufficialmente creata dal compositore Claude De Lisle. Il quale, del resto, non firmò lo spartito (com’era invece solito fare) quando lo consegnò al sindaco di Strasburgo che glielo aveva commissionato come ‘canto di guerra’ per l’armata del Reno, sul fronte tedesco, nel 1792 appunto.
L’inno divenne poi la canzone più popolare della Rivoluzione francese e prese il nome di ‘Marsigliese’ perché cantata per le strade di Parigi dai volontari provenienti dalla città del Midi.
Da molti anni si discuteva sull’origine della musica, proprio perché De Lisle non ne aveva firmato lo spartito e perché lo stesso De Lisle risulterebbe aver composto l’inno in una sola notte.
Alcuni in passato avevano anche attribuito l’opera a Mozart, per via delle somiglianze con un famoso tema del primo tempo del Concerto per pianoforte e orchestra di Mozart K503, del 1786. La musica dell’inno francese è invece di cinque anni precedente anche rispetto all’opera mozartiana.
Viotti, violinista e compositore, era nato nel 1755 a Fontanetto Po, oggi in provincia di Vercelli e al tempo parte del Regno di Sardegna. Studiò musica a Torino poi visse per molti anni a Parigi dove (paradossale, per l’autore di una musica divenuta poi un simbolo rivoluzionario) fu musicista e impresario di corte: al punto da intrattenere rapporti di amicizia con la regina Maria Antonietta.
Nel 1792, l’anno in cui la musica della futura ‘Marsigliese’ gli fu ‘rubata’ da De Lisle, scappò dalla Francia rivoluzionaria per riparare in Inghilterra. Solo nel 1818 tornò a Parigi, grazie a un altro suo amico nobile: il conte di Provenza, divenuto re di Francia con il nome di Luigi XVII. Morì poi a Londra, pochi anni dopo.
Nel secondo volume dell’integrale concertistica dedicata a Viotti oltre al ‘Tema e variazioni’ ci sono anche le prime registrazioni mondiali dei concerti numero 12 e 25 con le cadenze originali dell’autore.
Protagonista delle incisioni, al violino e sul podio della Camerata Ducale, è Guido Rimonda, che così spiega la sua vocazione viottiana: «È stato il padre dei violinisti moderni: diede vita all’arco ancora oggi in uso; sviluppò enormemente la tecnica violinistica proponendo soluzioni inedite e di grande effetto, che costituirono gran parte dell’eredità passata a Paganini; infine, ma non certo meno importante, contribuì grandemente alla creazione della forma sonata, ovvero del vero e proprio concerto romantico».
2/ Il caso della Marsigliese nel secondo Violin Concertos. È uscita la nuova incisione della Camerata Ducale sull’opera omnia di Viotti. C’è anche la partitura originale di Tema e Variazioni per violino e orchestra, di g. bar.
Riprendiamo da La Stampa del 18/5/2013 un articolo a firma g. bar. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Il Centro culturale Gli scritti (31/1/2016)
Da pochi giorni è uscito l’album numero 2 di «Violin Concertos» inciso dalla Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda, per la casa discografica Decca e dedicato all’opera omnia di Giovan Battista Viotti. Questo secondo lavoro, che contiene le prime registrazioni assolute (con cadenze originali), dei Concerti numero 12 in si bemolle maggiore e numero 25 in la minore, riserva una sorpresa per i melomani che ha già creato interesse nel mondo della musica classica.
Infatti se a Vercelli il violinista e direttore Guido Rimonda e la Camerata Ducale avevano già eseguito diverse volte «Tema e Variazioni per violino e orchestra» la sua incisione nel disco, insieme con i due concerti, riporta sotto i riflettori un «caso» scoperto da Rimonda nel corso delle sue ricerche sulla vita e sulle composizioni del violinista di Fontanetto Po.
Commenta lo stesso direttore: «Il Tema e Variazioni per violino e orchestra è da considerarsi un’autentica scoperta in quanto è la celeberrima Marsigliese, inno nazionale francese. Secondo la tradizione fu scritta nel 1792 da Joseph Rouget de Lisle ma la data di composizione di Viotti riportata insieme alla sua firma sul manoscritto di questo Tema e Variazioni è 1781, ben undici anni prima. Accertato che quello della Marsigliese non fosse un noto tema popolare è lecito supporre che l’autore di questa musica sia Viotti e non de Lisle». A suffragare quanto scoperto, nel booklet del cd è inserita la foto della partitura originale.
Quindi, dopo il successo del primo disco che ha ottenuto recensioni più che lusinghiere e un ottimo gradimento da parte del pubblico, ora la curiosità per questa seconda uscita che ha già interessato i media a livello nazionale. Riccardo Lenzi su L’Espresso on line disquisisce a lungo sul Tema e Variazioni e correda l’articolo con un video di Massimo Fonsatti in cui la Ducale esegue al Teatro Civico il brano di Viotti. L’attesa uscita del terzo disco è prevista per l’autunno prossimo. Conterrà, sempre con Guido Rimonda violino solista e direttore e con la Camerata Ducale, i Concerti per violino e orchestra n. 4, 20 e 30.