Oltre dieci milioni di tonnellate di rifiuti interrati o “abbruciati” nella provincia di Napoli e Caserta, il terreno corrotto e inquinato, gli abitanti spaventati dalla possibilità che la “Terra dei Fuochi” si ritorce contro di loro. La musica, gli artisti, hanno sempre denunciato questo grave problema.
“Ce penzo” è un brano, in stile pop-world, è un esplicito incitamento a reagire al silenzio, all’inerzia e alla rassegnazione nei confronti dei roghi tossici che devastano la regione Campania e in particolar modo la zona ormai denominata “Terra dei Fuochi”, nella quale la mortalità e l’incidenza tumorale è superiore rispetto al resto d’Italia.
<<“Ce penzo”, – spiega l’autore Ario De Pompeis-, è un brano nato dall’amore per la propria terra e dal dolore scaturito dalla trasformazione di questa stessa terra nella terra dei fuochi. In un primo momento sembra essere l’amore per una donna ma ben presto il testo in lingua napoletana, svela un unico destinatario, la terra natale dell’autore, la Campania. La terra dei fuochi, una realtà abbandonata, cerco sempre nelle mie canzoni di esprimere la verità. Ho conoscenti che vivono in quelle zone purtroppo con figli, madri, parenti con quella malattia chiamata “Cancro”. Ho raccolto notizie e mi sono ispirato ad un racconto di una delle vittime di queste atrocità “quotidiane”, persone che hanno avuto il coraggio di emigrare in altri quartieri, lasciando i ricordi e le proprie terre a questo destino chiamato “terra dei fuochi”>>.
Ario De Pompeis con Lello Giulivo non volevano realizzare una canzone politica, ma un brano sui problemi della loro regione e dell’Italia e dire che la Campania è stata comunque la prima a denunciare il problema. Il brano si scaglia contro il silenzio nel quale, purtroppo, il fenomeno continua a trovare terreno fertile. I roghi di rifiuti tossici continuano ad inquinare la nostra terra nell’indifferenza di una parte della popolazione. Poesia e musica si incontrano quindi in un brano che, al di là dei gusti, di certo potrà risvegliare qualche coscienza assopita.
“Ce penzo” è lontana dai cliché, un inno di speranza e una preghiera collettiva. Non dobbiamo tacere, ma farci ascoltare: non è vero che non cambierà mai nulla.
Testo e musica Ario De Pompeis
produzione musicale Michele Signore,con la partecipazione di Romeo Barbaro, Carolina Casaburi,
Bass: Pasquale Ziccardi
Guitar: Umberto Maisto
Voce: Antonella Maisto
Batteria Carlo Di Gennaro
Bouzouki e violini Michele Signore
Etichetta Clapo Music – Edizioni Musicali Marechiaro di Claudio Poggi
Carlo Ferrajuolo