Può fare tutto il pop che vuole ma l’anima rock pulsa ancora e sempre dentro Kiara Buonavolontà. Anima rock, lei. Dura in superficie, con la tenerezza nascosta dietro giacche di pelle nera e una tinta di capelli rosso fuoco. Kiara è una cantautrice italiana che scrive anche in lingua inglese. La musica ha fatto parte della sua vita fin dall’infanzia, poi finalmente le esperienze live con una band, esibendosi nei club, nelle piazze cittadine e sui palchi di vari fesrival. Si descrive come “una sognatrice con i piedi per terra”. Inizialmente ispirata da icone pop e rock, da Madonna agli U2, si è completamente innamorata della musica rock grazie a muse come Alanis Morissette, Pink, Elisa, Patty Smith, Cindy Lauper, Dolores O’ Riodan… e Foo Fighters, Queen, Deep Purple . L’hanno conquistata tutti, ma il suo cuore appartiene ai Beatles… e a John Lennon, a cui si fa riferimento nel suo primo singolo, EVERYTIME. Anni di cover, studio, band e palchi l’hanno finalmente portata a pubblicare le sue canzoni. Una delle sue massime è “Auguro a tutti una passione così forte che ti aiuti a superare le sfide della vita”. Noi l’abbiamo incontrata ed intervistata, conoscendola meglio.
Ci racconti la tua infanzia con la musica?
<<Ho sempre cantato nella mia vita, fin dalla più tenera età! A due anni già cantavo con un microfono giocattolo e le bambole erano il mio pubblico>>.
Ami molto i Beatles, cosa hanno rappresentato per te?
<<La svolta. Quando ho iniziato ad ascoltarli li ho amati e ho capito ancor di più cosa mi piacesse realmente a livello di ascolti. il mio mondo musicale stava iniziando a prendere forma. Verso gli 8 anni ascoltavo tanta musica pop, spice girls, Madonna, backstreet boys …ma quando ho iniziato ad esplorare nuovi ascolti e ho incontrato ì Beatles…mi sono innamorata di loro. Io penso che chi non ama i Beatles non ama la musica>>.
Sei appassionata anche di musica rock, blues e funk… Com’è nato lamore per questi artisti degli anni 70 e 80?
<<Io amo tutta la musica, ma il mio cuore è rock! L’amore per gli anni ‘70 e ‘80 è venuto in modo molto automatico perché la mia anima è molto
vicina a quei suoni, quelle atmosfere, quei look, quella musica. Il mio stile e il mio modo di cantar è affine a quegli anni…i miei ascolti sono maggiormente quelli, ma ovviamente i miei brani hanno quel tocco di moderno e attuale che mi caratterizza anche>>.
Canti in inglese, è una scelta o un modo di esprimere la fua musica?
<<È il modo di esprimermi che mi viene facile e naturale… i miei pezzi sono nati direttamente in inglese e per ora rappresentano al meglio me e la mia musica>>.
Progetti per il futuro?
<<A fine ottobre uscirà il mio primo Ep, anticipato dall’uscita dei miei primi tre inediti: “Everytime” , “Bandits in the game of love” e “E Same soul”. Disponibili su tutte le piattaforme digitali. A settembre dovrebbe esserci un maxi concerto live per la presentazione della mia musica finalmente>>.
Sogni nel cassetto?
<<Quest’anno ho realizzato tanti piccoli sogni con la musica, tanti piccoli mattoni che stanno prendendo forma…spero un giorno di poter vivere di musica e di esibirmi su qualche grande palco con tante persone>>.
Carlo Ferrajuolo