Testo di : Antonella Pappalardo
Il Salento affascina per i suoi paesaggi, per le scogliere dorate, per le sue ancestrali tradizioni e i borghi antichi tra i quali Specchia.
Si tratta di una cittadina a soli 50 km da Lecce, incastonata tra la costa ionica e quella adriatica.
Ritenuto uno dei cento “Borghi più belli d’Italia” ,
si eleva sull’altura di Serra Magnone, territorio dove dominano distese di ulivi secolari, punteggiate qua e là da muretti a secco e tipiche pajare.
Il curioso nome del borgo è legato alle “specchie” disseminate nell’area, cioè cumuli di pietra la cui destinazione è ancora oggi dubbia .Si ritiene che avessero una funzione difensiva o comunque di avvistamento di nemici che di frequente imperversavano sulle coste salentine. Lo stemma della città, d’ altronde , rappresenta una “specchia” sopra la quale si erge un mandorlo sovrastato da una corona a cinque torri.
I primi documenti che attestano la presenza di Specchia risalgono all’epoca normanna. Al pari di altri borghi salentini,sicuramente divenne possedimento di famiglie nobiliari quali gli Orsini Del Balzo, i Ligorio ma soprattutto i Ripa che hanno lasciato la loro impronta nell’architettura cittadina. Domina , infatti, il Palazzo Baronale Ripa del XVII secolo, poco distante dall’antica Porta Leuca.
Specchia si presenta oggi al visitatore come una cittadina luminosa, snodantesi tra stretti vicoli, irte scalinate, chiese, palazzi e vestigia delle antiche mura, in un tratto delle quali è visibile ancora lo stemma della città. Quando ti addentri nelle sue viuzze bianco candide , ti sembra di vivere in un’ atmosfera irreale, quasi sospesa, come se da un momento all’ altro un cavaliere dall’ armatura bianca debba arrivare a romperne il silenzio e la quiete con il rumore degli zoccoli del suo cavallo bardato ! Respiri la storia e il fascino dell’ antichità, come in un incanto senza tempo.
Cuore del borgo è la Piazza del Popolo, sulla quale si affaccia il cinquecentesco Palazzo Risolo. Ne vedi spiccare la torre merlata sulla sinistra, ti rapisce il ricco portale realizzato con effetto bugnato, in cima al quale fa bella mostra di sé l’emblema dei Protonobilissimo.
Sulla piazza si trova anche la splendida Chiesa della Presentazione della Beata Vergine Maria, risalente al XV secolo. L’ interno è un tripudio barocco,dall’altare in pietra leccese, agli archi con decorazioni floreali e stucchi veneziani.
Non si può mancare di visitare la Chiesa dei Francescani Neri con annesso convento, risalenti entrambi al ‘500. All’ interno, oltre alle eleganti decorazioni gotiche e alla cappella dedicata a S.Caterina d’Alessandria, si trova la cripta ricca di affreschi bizantini.
Di epoca bizantina è anche la Chiesa di Sant’Eufemia che custodisce , al suo interno, una statua della Santa realizzata in pietra. Altrettanto suggestiva è la Chiesa della Madonna del Passo e la relativa cripta di S.Nicola di Myra risalente all’XI secolo. Quest’ultima custodisce splendide icone bizantine ed un affresco della Vergine in trono col Bambino.
Non si può andar via da Specchia senza visitarne i frantoi ipogei che abbondano nel centro storico e che costituiscono parte integrante delle più antiche tradizioni agricole salentine.Al suo interno si trovano vasche, torchi, macine in pietra per produrre l’ olio d’ oliva, l’ oro giallo della Puglia. Un’ atmosfera magica … Ti basta alzare lo sguardo e osservare frammenti di tempo disseminati qua e là, ricordo di epoche e generazioni …