Diciamolo chiaramente: spendere 80 milioni per un giocatore come Osimhen è qualcosa di molto simile a una follia. Si tratta di un ragazzo che potrà anche diventare un campione, ma finora ha dimostrato poco. Ha giocato un campionato in Belgio, nello Charleroi, segnando 19 gol, e uno in Francia, nel Lille, dov’è arrivato a 13. Un rendimento buono, non straordinario. Tra l’altro la squadra francese ha grandi capacità nella valorizzazione di giovani giocatori che poi, una volta partiti, faticano a confermarsi in un calcio diverso. Pensate ai 70 milioni che l’Arsenal ha speso per Pepé, un anno fa a un passo proprio dal Napoli, o anche ai 30 che il Milan ha investito su Leao. Alla resa dei conti, nessuno dei due – soprattutto il primo – ha rispettato le attese.
Osimhen ha velocità, fisicità, potenza, ma questo non può bastare a giustificare un investimento del genere, addirittura il più caro nella storia del Napoli. Potendo disporre di una cifra così, davvero non si riusciva a trovare un attaccante più collaudato, ancorché giovane, per fare la differenza? Forse una spiegazione, almeno parziale, alle cifre folli di questa operazione la si trova nei quattro giocatori che – De Laurentiis dixit – faranno il viaggio opposto rispetto a Osimhen, da Napoli a Lille. Un affare tecnicamente slegato da quello dell’attaccante, ma contestuale. Concordato mentre si chiudeva l’altro, insomma, e quindi indipendente solo formalmente. In Francia si trasferiranno Karnezis e tre ragazzi della Primavera del Napoli, che per caso hanno catturato le attenzioni dei talent-scout d’Oltralpe. In questo modo il Lille potrà far respirare il proprio bilancio, che in Francia è sotto strettissima osservazione, e anche il Napoli realizzerà qualche bella plusvalenza. In attesa del prossimo acquisto, che magari arriverà dallo stesso club transalpino. Occhio a Gabriel, difensore…