Il miracolo di San Gennaro non si è ripetuto. Non perdono la speranza i fedeli, che attendono il ripetersi del prodigio della liquefazione del sangue. «C’è tempo fino a stasera», spiegano, anche se l’annuncio dell’abate della Cappella monsignor Vincenzo De Gregorio, al termine della messa, ha spiazzato un po’ tutti: «Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte – ha detto – il sangue era assolutamente solido e rimane assolutamente solido».
L’ampolla contenente il sangue del Santo Patrono di Napoli è stata posta sull’altare maggiore del Duomo all’inizio della messa delle 9 e vi è rimasta fino alla fine della celebrazione della seconda messa del mattino. La teca sarà quindi restituita alla venerazione dei fedeli alle 16.30 e sarà quello un orario decisivo per capire se, nel frattempo, il prodigio si sarà ripetuto, confermando così la tradizione che vuole la liquefazione del sangue ogni 16 dicembre, data in cui si celebra il patrocinio della città.
Quello del 16 dicembre, ultima delle tre date in cui ogni anno si attende la liquefazione del sangue, è detto il «miracolo laico» perché la cerimonia si svolge nella Cappella di San Gennaro, gestita dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione laica nata nel 1527 e presieduta dal sindaco di Napoli. Quest’anno le celebrazioni si svolgono eccezionalmente sull’altare maggiore del Duomo per garantire il distanziamento previsto dalle normative anti Covid.
«Preghiamo per le vittime del Covid»
«Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte il sangue era solido e rimane assolutamente solido. Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio perché dia forza e coraggio al nostro popolo per affrontare i momenti di questa pandemia che sta costringendo tutti a ripensare la propria vita e che sta causando molti problemi soprattutto ai più deboli e ai più fragili, e ai morti in solitudine che sono il dramma più grande». Lo ha detto monsignor Vincenzo De Gregorio, abate della Cappella del “tesoro”, al termine della celebrazione eucaristica quando gli è stata portata la teca che contiene l’ampolla con il sangue di San Gennaro non ancora sciolto.